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mercoledì 6 ottobre 2010

Un passaggio via cielo

Qualche decina di anni fa, lo scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke, teorizzata di ascensori spaziali capaci di portare in orbita un carico con un sistema automatico.
Il sistema si basava su di un cavo con una struttura derivata dal diamante, in grado di restare teso ed integro da terra fino all'orbita: l'ascensore orbitale.

Restando sulla terra, e con ambizioni decisamente ridimensionate, la australiana Skylifter ha annunciato che, entro soli tre anni, sarà pronta a far viaggare le merci su dirigibili a forma di dischi volanti, per lungo tempo e soprattutto lunghe distanze.
La capacità di carico teorica sarà di 150 tonnellatte di peso, per 152 metri di diametro e con una forma particolare studiata appositamente per resistere agli eventi atmosferici.



La distanza massima teorizzata è di 2000 chilometri, decisamente interessante per riuscire ad eliminare o quanto meno limitare, la maggior parte degli spostamenti che in un paese come l'Italia, avviene in lungo e in largo per lo stivale utilizzando quasi esclusivamente l'inquinante trasporto su gomma.

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